Patrizia Moretti, la madre di Federico, commenta così la fine della pena per tre dei quattro poliziotti condannati per la morte di suo figlio: "La condanna è conclusa ma la giustizia non è compiuta"“Poco le interessa che quegli agenti siano a casa o in carcere. Per Patrizia Moretti, la madre di Federico Aldrovandi, il giovane ferrarese morto nel 2005 per le percosse subite durante un controllo di polizia, la differenza non la fa il carcere.“
La pena può anche essersi conclusa" ma a far male è il fatto che "la giustizia non è ancora compiuta"."Ci sono alcune cose ancora in sospeso - ha spiegato Patrizia Moretti, parlando con l'Ansa - e la giustizia va molto al di là di loro stessi, di quello che dovranno pagare o scontare".Per Patrizia, infatti, "giustizia sarà fatta quando la polizia non tollererà più comportamenti del genere".
UN FILM PER RICORDARE ALDROLa madre di Aldrovandi ha detto anche di non attendersi alcun gesto da parte degli agenti, dopo i sei mesi di detenzione per Luca Pollastri e Paolo Forlani quasi tutti passati in carcere: "Sono passati otto anni e di tempo per meditare ne hanno avuto. E si sono già ampiamente espressi in molte occasioni, direi che sono sempre stati coerenti", ha aggiunto, facendo presente di aver presentato querele per vari casi in cui si è sentita diffamata.
"RIDARE LA DIVISA AGLI AGENTI NON E' GIUSTIZIA"Per Forlani il fine pena scatterà formalmente domani, ma grazie ad un permesso è a casa da ieri; Pollastri è invece uscito dal carcere in giornata. Anche per Monica Segatto, in detenzione domiciliare, si è conclusa la pena, mentre mancano ancora una ventina di giorni di detenzione per Enzo Pontani, a motivo di un rinvio della prima udienza al tribunale di Sorveglianza. Poi saranno nuovamente cittadini liberi. E, molto probabilmente, ancora agenti di polizia.