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Messaggioda jo_valachi » 18/10/2013, 17:51

Milano, bimbi che mangiano in mensa
l'unico pasto completo della giornata
Il fenomeno rivelato dall'assessore all'Educazione Cappelli che lo ha verificato personalmente in diverse scuole. Molti alunni a casa non mangiano carne e verdura e mettono nella cartella quel che resta del pranzo

di ZITA DAZZI

Milano, bimbi che mangiano in mensa l'unico pasto completo della giornata Bambini che mangiano una sola volta al giorno. Alla mensa della scuola. Bambini che a casa non vedono mai la carne, la frutta, la verdura. Sono i figli della crisi per i quali il pranzo in mezzo ai compagni di classe è l’unico pasto completo. L’assessore all’Educazione Francesco Cappelli, lunga esperienza da preside alle elementari e medie del parco Trotter, lo racconta durante una conferenza stampa sulla lotta agli sprechi in mensa, lanciando la campagna «Io mangio tutto» con Action Aid. «Vado tutte le settimane a mangiare in un istituto diverso e purtroppo è sempre più frequente vedere che c’è uno, o anche due bambini per classe, che divora tutto quel che c’è nel piatto, perché alla sera non avrà niente da mettere sotto i denti».

Non ci sono rilevazioni statistiche, né un monitoraggio scientifico, per il momento. Ma la presidente di Milano Ristorazione, Gabriella Iacono, conferma il fenomeno: «Lo sappiamo bene. Con la situazione economica degli ultimi anni c’è una povertà diffusa e molte famiglie non avrebbero i soldi per dare un’alimentazione completa ai figli. Ce lo dicono anche le maestre: ci sono bambini che avanzano il cibo perché sono viziati, ma altri chiedono il bis e il tris perché sono digiuni dalla sera prima».

Se sono vere le rilevazioni empiriche dell’assessore Cappelli, su 80mila scolari che mangiano in mensa, potrebbero essere almeno tremila i bambini per i quali a casa non c’è la cena. Presidi ed insegnanti delle scuole di frontiera, confermano. «Non si tratta di numeri elevati, ma qualche caso c’è — dice Fiorella Pirola, maestra alle elementari di via Montebaldo, vicino alle case popolari di via Fleming, al Gallaratese — Ci sono anche tanti bambini che solo qui a scuola mangiano la carne. A casa non ci sono nemmeno i soldi per mettere assieme la cena. Per alcuni facciamo anche un sacchettino da portare a casa col pane e la frutta avanzata, anche se non si potrebbe».

Stessa prassi anche alla multietnica scuola di via Dolci, quartiere San Siro. «Abbiamo le case popolari qui a pochi metri, anche se dall’altra parte della strada c’è una zona più ricca e residenziale — spiega il preside Giovanni Del Bene — C’è qualche famiglia molto povera, i bambini in mensa non lasciano nemmeno una briciola nel piatto. E in cartella, spesso ci finisce un pacchetto con gli avanzi da portare a casa. Frutta, pane: alimenti
che non deperiscono e che per qualcuno sono comunque un aiuto perché la sera c’è poco da mettere in tavola». Non sono solo famiglie di immigrati, a chiedere aiuto alla scuola. «La crisi colpisce in modo trasversale. Fra il plesso di viale Puglie e quello di via Martinengo abbiamo cinque famiglie che non riescono a garantire il pasto serale ai figli. È il segnale di un fenomeno da non sottovalutare», ammonisce il vicepreside Giulio Costicelli.
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